Savona
Punti di interesse
- La vecchia darsena, ricca di locali, ristoranti e manifestazioni
- Museo archeologico
- Museo d'arte contemporanea "Sandro Pertini"
- La Fortezza del Priamar
- Il Duomo
- La Pinacoteca Civica
- Museo archeologico
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- La Fortezza del Priamar
- Il Duomo
- La Pinacoteca Civica
La città è famosa per
- essere il capoluogo di provincia
- il porto commerciale e turistico
- esser uno dei porti tappa delle navi da crociera
- La fortezza del Priamar
- essere stata sede papale
- il porto commerciale e turistico
- esser uno dei porti tappa delle navi da crociera
- La fortezza del Priamar
- essere stata sede papale
Numeri Utili
Savona Radio Taxi
019.827951
Ospedale S. Paolo
019.84041
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Mercato
Mercato coperto al dettaglio Via Giuria, Alimentari e articoli per la casa e pulizia
Mercato Ortofrutticolo
Via Torcello, 24 Quiliano tel. 019 886388
Orario al pubblico: 8.30/10.00
Chiusura Giovedì, domenica e festivi
Mercato Rionale
Piazza Del Popolo tel 019.83101
(Aperto il lunedì dalle 8.00 alle 14.00)
Mercato Ortofrutticolo
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Centri Sportivi
Nuova Piscina Olimpica C.so Colombo 019.8489861
Palazzetto dello Sport C.so Tardy & Benech 20 tel. 019/848390
Piscina Comunale Coperta P.le Eroe dei Due Mondi, 7 tel. 019/812890
Stadio Bagigalupo Via Cadorna, 5 Loc. Leginotel. 019 862939
Tennis Club Le Mimose Via Rusca, 43 tel. 019.822816
Palazzetto dello Sport C.so Tardy & Benech 20 tel. 019/848390
Piscina Comunale Coperta P.le Eroe dei Due Mondi, 7 tel. 019/812890
Stadio Bagigalupo Via Cadorna, 5 Loc. Leginotel. 019 862939
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Cenni Storici
Sotto il dominio dei Franchi di Carlo Magno, divenne sede di una contea e riprese i commerci sul mare.
Nell'XI secolo Savona, dapprima alleata con la repubblica marinara di Genova, intraprese aspre lotte ma anche forti intrecci con essa, in special modo con la famiglia Campofregoso, che con alcuni suoi esponenti (Giano I di Campofregoso ma, soprattutto, Tomaso di Campofregoso) tenta di instaurarvi una signoria personale.
Il complesso quadro internazionale sarà una delle cause principali della decadenza del comune. Le lotte con Genova si concluderanno tragicamente per Savona nel 1528, con la definitiva conquista da parte di Andrea Doria ed Antoniotto II Adorno. Ciò comporterà, oltre a numerose vittime, la distruzione dell'antichissima acropoli con annessa la Cattedrale di Santa Maria di Castello e diversi edifici civili e religiosi, nonché la maggior parte delle torri delle famiglie patrizie.
Il disastro economico si ha però con l'interramento definitivo del porto (stimato essere, nel primo Trecento, fra i primi 5 del Mediterraneo per capacità ricettiva di grandi navi mercantili).
Nel corso dell'anno 2007 è stata riconosciuta la importante valenza archeologica, anche in termini di qualità conservativa, dei ritrovati resti dell'arsenale sforzesco di Savona (1471-1518), situato a sud dei resti del Castello di San Giorgio, demoliti ed asportati nel corso del medesimo anno.
Al posto del 21% circa del tessuto urbano cittadino, smantellato pietra su pietra e riutilizzato per l'interro del bacino portuale, verrà costruita la maestosa fortezza del Priamar, sui ruderi dell'antico Oppidum romano.
Storicamente visse la sua età di massimo fulgore economico tra la fine del XIII e la metà del XIV secolo, ma oggi è ricordata anche per vedersi attribuito a buon diritto il nome di Città dei Papi. Una delle famiglie più blasonate della città, i Della Rovere, vide eletti due esponenti fra le sue fila: Francesco della Rovere, che assumerà il nome di Papa Sisto IV, e suo nipote Giuliano della Rovere, papa con il nome di Giulio II. Approfittando della parentela con i Della Rovere, anche i Riario ottennero cospicui posti di potere, come è il caso di Girolamo Riario, che diventò signore di Imola e di Forlì.
Sisto IV fu il promotore della Cappella Sistina (una seconda Cappella Sistina si trova nella stessa Savona, mausoleo dei genitori del papa), Giulio II mecenate di Michelangelo e Raffaello. Sotto Giulio II iniziarono a prestare servizio le Guardie Svizzere, la cui divisa reca ancor oggi l'emblema roveresco savonese.
Per oltre due secoli Savona fu sede di zecca, con l'emissione di oltre cinquanta tipi monetari, molti dei quali distrutti a seguito del 1528, oggetto di una sorta di damnatio memoriae al pari di molta preziosissima documentazione civica.
Nel Settecento la città riprese la sua attività marinara. Coi commerci fioriscono le arti, e Savona si arricchì di palazzi signorili, ville e chiese.
Con Roma ed Avignone, Savona - capoluogo del dipartimento francese n°108 o di Montenotte - fu la terza ed unica altra sede ufficiale nella storia della Chiesa.
Nel 1815 il Congresso di Vienna stabilirà l'annessione della Repubblica Ligure nei territori del Regno di Sardegna, col quale entrerà poi a far parte del neo costituito Regno d'Italia dal 1861.
Sotto l'amministrazione napoleonica del prefetto Chabrol de Volvic la città iniziò una lenta rifioritura, che evolverà con l'arrivo della ferrovia e, nel 1861, con l'apertura dello stabilimento siderurgico Tardy & Benech germe della rivoluzione industriale savonese che però terminerà negli anni a seguire l'attività a causa delle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime necessarie alla lavorazione del ferro. La storia della siderurgia nella fidelissima terminerà soltanto 130 anni dopo.
Nell'XI secolo Savona, dapprima alleata con la repubblica marinara di Genova, intraprese aspre lotte ma anche forti intrecci con essa, in special modo con la famiglia Campofregoso, che con alcuni suoi esponenti (Giano I di Campofregoso ma, soprattutto, Tomaso di Campofregoso) tenta di instaurarvi una signoria personale.
Il complesso quadro internazionale sarà una delle cause principali della decadenza del comune. Le lotte con Genova si concluderanno tragicamente per Savona nel 1528, con la definitiva conquista da parte di Andrea Doria ed Antoniotto II Adorno. Ciò comporterà, oltre a numerose vittime, la distruzione dell'antichissima acropoli con annessa la Cattedrale di Santa Maria di Castello e diversi edifici civili e religiosi, nonché la maggior parte delle torri delle famiglie patrizie.
Il disastro economico si ha però con l'interramento definitivo del porto (stimato essere, nel primo Trecento, fra i primi 5 del Mediterraneo per capacità ricettiva di grandi navi mercantili).
Nel corso dell'anno 2007 è stata riconosciuta la importante valenza archeologica, anche in termini di qualità conservativa, dei ritrovati resti dell'arsenale sforzesco di Savona (1471-1518), situato a sud dei resti del Castello di San Giorgio, demoliti ed asportati nel corso del medesimo anno.
Al posto del 21% circa del tessuto urbano cittadino, smantellato pietra su pietra e riutilizzato per l'interro del bacino portuale, verrà costruita la maestosa fortezza del Priamar, sui ruderi dell'antico Oppidum romano.
Storicamente visse la sua età di massimo fulgore economico tra la fine del XIII e la metà del XIV secolo, ma oggi è ricordata anche per vedersi attribuito a buon diritto il nome di Città dei Papi. Una delle famiglie più blasonate della città, i Della Rovere, vide eletti due esponenti fra le sue fila: Francesco della Rovere, che assumerà il nome di Papa Sisto IV, e suo nipote Giuliano della Rovere, papa con il nome di Giulio II. Approfittando della parentela con i Della Rovere, anche i Riario ottennero cospicui posti di potere, come è il caso di Girolamo Riario, che diventò signore di Imola e di Forlì.
Sisto IV fu il promotore della Cappella Sistina (una seconda Cappella Sistina si trova nella stessa Savona, mausoleo dei genitori del papa), Giulio II mecenate di Michelangelo e Raffaello. Sotto Giulio II iniziarono a prestare servizio le Guardie Svizzere, la cui divisa reca ancor oggi l'emblema roveresco savonese.
Per oltre due secoli Savona fu sede di zecca, con l'emissione di oltre cinquanta tipi monetari, molti dei quali distrutti a seguito del 1528, oggetto di una sorta di damnatio memoriae al pari di molta preziosissima documentazione civica.
Nel Settecento la città riprese la sua attività marinara. Coi commerci fioriscono le arti, e Savona si arricchì di palazzi signorili, ville e chiese.
Con Roma ed Avignone, Savona - capoluogo del dipartimento francese n°108 o di Montenotte - fu la terza ed unica altra sede ufficiale nella storia della Chiesa.
Nel 1815 il Congresso di Vienna stabilirà l'annessione della Repubblica Ligure nei territori del Regno di Sardegna, col quale entrerà poi a far parte del neo costituito Regno d'Italia dal 1861.
Sotto l'amministrazione napoleonica del prefetto Chabrol de Volvic la città iniziò una lenta rifioritura, che evolverà con l'arrivo della ferrovia e, nel 1861, con l'apertura dello stabilimento siderurgico Tardy & Benech germe della rivoluzione industriale savonese che però terminerà negli anni a seguire l'attività a causa delle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime necessarie alla lavorazione del ferro. La storia della siderurgia nella fidelissima terminerà soltanto 130 anni dopo.
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